Antidoti omeopatici a traumi e ferite “naturali”

Quante volte le persone mi chiedono: dottore cosa posso dare se mi punge un’ ape ? Oppure: la mia bambina viene totalmente sbranata dalle zanzare, cosa faccio ? Il mio bimbo è caduto ed ha battuto la testa,  si è fratturato, cosa gli posso dare ? A volte  infastidito, rispondevo: mi chiami se occorre. Perché la lista è lunga.  Sono diversi i rimedi che si possono usare in caso di trauma o ferite, ognuno specifico per il tipo di trauma o ferita. Ad esempio la rubrica Injuries (traumi) del repertorio completo conta 254 rimedi più o meno utili ! Mentre la rubrica Wounds ( ferite) 255 ! Come trovo il rimedio giusto per il tipo di trauma o ferita che mi descrivono ? Quasi impossibile ! Invece no, sorridete ! Intanto vi anticipo che esistono rimedi, molto specifici, per alcuni tipi di traumi e ferite.

Quello che voglio sottolineare prima di parlare di antidoti omeopatici è che se incrocio le due rubriche di cui vi ho parlato sopra, i rimedi comuni ad entrambe sono solo 138 e non più 255 ! Ho ristretto ciò il campo di scelta del rimedio. Completiamo l’esempio aggiungendo che il trauma con ferita interessa un’articolazione, quella che volete per ora (non sono tutte uguali in omeopatia unicista) ed i rimedi da 138 diventano 5. Ora si può ragionare ! Quali sono ? Eccoli Calendula, Rhus toxodendron, Apis, Belladonna e Bryonia. Solo a questo punto si può scegliere il rimedio più indicato a quel tipo di trauma o ferita.

Voglio affermare che avete ragione dicendo che quando serve il medico non c’è, quasi mai ! In caso di urgenza vorreste avere il rimedio giusto già nella borsa e  il vostro omeopata che vi dice cosa usare in quel caso.

Ora che avete compreso che anche per trovare un rimedio acuto occorre un po di studio passiamo alla parte pratica. Vi racconto una storia.

Tre bambini si recano al parco con i loro genitori ed iniziano a giocare.  E’ una giornata calda ed umida e ci sono tanti insetti che volano ed anche nell’erba, ma i bambini sono troppo felici per dare importanza a questi amici. Si rotolano nell’erba, fanno capriole, corrono e saltano nei prati. Giacomo, uno di questi tre bambini, ad un tratto urla con tutta la voce che ha e corre dalla mamma tenendosi la mano. Piangendo le dice che qualcosa lo ha punto. La mamma vede il dorso della mano gonfio e rosso lucente come un palloncino pieno di acqua. Forse una puntura di vespa o calabrone (le api lasciano il pungiglione e di solito non sono aggressive lontano dall’alveare), subito mette la mano sotto l’acqua fredda che scorre dalla fontanella, ma con scarsi risultati. Accorre la mamma di Mattia, una donna organizzatissima con se sempre una piccola borsa per il pronto soccorso omeopatico e subito mette in bocca a Giacomo 5 granuli di Apis mellifica 30 CH. Dopopochi minuti il bimbo smette di piangere e dice singhiozzando che la mano pulsa e fa ancora male. La mamma di Mattia è mooolto organizzata e dalla sua borsa pronto soccorso tira fuori una bottiglietta con dentro aceto. Bagna un fazzoletto e lo lega sul dorso della mano di Giacomo. Va meglio, ma per sicurezza gli mette in bocca altri 5 granuli di Apis.

I bambini riprendono a giocare, questa volta, a calcio. Luca in porta e Giacomo e Mattia calciano i rigori. Luca è molto bravo, li para tutti.  Mattia pur di superare il portiere prende una rincorsa e calcia con tutta la sua forza.  Luca è fin troppo bravo, para il rigore, ma il pallone gli sfugge dalle mani ed impatta proprio sull’occhio, che disastro !!! In pochi minuti l’occhio si gonfia e la palpebra si chiude, non riesce ad aprirlo. Il papà che ha visto la scena decide di portarlo al pronto soccorso, meglio accertare che non ci sia un danno al globo oculare ! La super mamma di Mattia, mortificata, insiste e chiede al papà di Luca, molto scettico sull’omeopatia, di lasciarle somministrare un tappo dose di Arnica 200 CH. Male non gli fa, almeno finchè non arriva al pronto soccorso. Il papà di Luca che ha visto la reazione positiva di Giacomo ad Apis dopo la puntura della vespa lascia prendere Arnica a Luca e si incamminano verso il pronto soccorso. Durante il tragitto l’occhio diventa gradualmente viola e l’ematoma scende verso la guancia. Luca prova meno dolore e comincia ad aprire l’occhio che è tutto rosso all’interno, ma dice di vedere da quella parte ….. Ma chi ce lo fa fare di portare i figli al parco !!!

Ormai è il tramonto e Giacomo e Mattia con i loro genitori si incamminano verso casa. La mamma di Mattia mette in un fazzoletto cinque granuli di Apis e li consegna alla mamma di Giacomo ricordandole di somministrarli l’indomani prima di colazione anche se la mano si è completamente sgonfiata. Dopo essersi salutati, ognuno verso casa e cancellate questo giorno dal calendario !!! Ma no, Mattia ci ritorna al parco, non si è fatto niente, uhmmm…

Appena entrati in casa la super mamma omeopatica di Mattia si accorge che è pieno di punture di zanzare sulle caviglie e sulle gambe. Strano non ha detto di aver sentito pungere. I pomfi sono grossi e si allargano verso l’alto con direzione centripeta. Mattia comincia a grattarsi e si fa sanguinare. Non è una bella cosa perchè la zona delle gambe è difficilmente drenata quindi il veleno tende a rimane in basso ed il suo effetto irritante è maggiore. Niente paura mamma ha uno spray a base di Ledum palustre. Lo spruzza su tutte le gambe e le caviglie e Mattia sta subito meglio. Ahimè dopo il consueto bagno serale le punture di zanzara peggiorano sempre più rossastre e gonfie e più pruriginose. Che fare ? Questa mamma ha lavorato diverso tempo con un bravo omeopata e quindi decide di somministrare 5 granuli di Ledum 30 CH e poi di inviargli un sms per essere rassicurata.

Dopo tre giorni le arriva la risposta dell’omeopata al suo sms: ben fatto ! Cosa vi ho detto, quando serve il medico non c’è mai, quasi mai !!!